Neutrog TV | Come faccio a germogliare i semi vecchi?
Quindi sono abituato al fatto che cose simboliche come enormi gocce di sudore, enormi vene aneuristiche, ecc. Sono esagerazioni più o meno astratte di intense emozioni piuttosto che letterali gocce di sudore o vene. Ma ora sto disegnando un personaggio con una grossa goccia di sudore che si guarda allo specchio e non sono sicuro di cosa fare. Se la goccia di sudore è non diegetica e puramente simbolica, non ha senso che si rifletta nello specchio, perché la riflessione implicherebbe che quella goccia di sudore è letterale, fisica ed esiste nel mondo (aka, diegetica ). Quindi ci sono casi in cui un personaggio anime / manga ha il proprio sudore riflesso in uno specchio come se fosse diegetico?
Dipenderà dal mezzo e dai tropi in gioco nella particolare serie. Come le commedie che rompono un quarto muro.
In genere. Direi di no. La lettura o lo spettatore di una particolare serie è uno spettatore extra-diegetico. I presenti narrativi trasmettono allo spettatore una sorta di atmosfera (forse per divertimento). Il tropo di trasformazione emotiva è inteso come un mezzo di distanziamento, poiché l'apparente "realtà" del mondo sullo schermo è minata da un tale evento.
Sebbene questa sia una metamorfosi performativa, indipendentemente da ciò che si riflette sulla scena o su un oggetto, il personaggio conserva la sua cosiddetta "integrità diegetica", poiché queste trasformazioni emotive non sono apertamente riconosciute nel mondo della storia, come altre su- i personaggi dello schermo generalmente non reagiscono alla trasformazione emotiva di un personaggio (ad esempio, che succede con quella goccia di sudore; perché hai quel nodo arrabbiato sulla testa se non sei arrabbiato).
Sono rivolti al pubblico degli spettatori extra-diegetici. Proprio come il modo in cui una narrazione in terza persona è intesa come al di fuori dell'azione a diegetica, almeno per quanto riguarda se il narratore e il pubblico sono consapevoli del personaggio, ma i personaggi non ne sono consapevoli. Proprio come in un'opera letteraria la voce narrativa è legata alla presentazione dei suoi personaggi.
Insomma, mentre i personaggi restano come sono, ignari di ogni scrutinio da parte del pubblico, la loro esistenza è legata (inestricabilmente) alla comunicazione con lo spettatore extra-diegetico di un pubblico. Queste trasformazioni emotive servono da enfasi a un'enfasi esterna dell'espressione interna.